9 FEBBRAIO 2021
ITALIA
Trattamenti sanitari: la Cassazione dà ragione ancora una volta ai Testimoni di Geova
La Corte Suprema di Cassazione ha emesso una sentenza a favore di una testimone di Geova in un caso riguardante il diritto all’autodeterminazione del paziente. Il 23 dicembre 2020 la Cassazione ha affermato che tutti i pazienti hanno il diritto di decidere in merito alle cure mediche a cui sottoporsi, il che include il diritto di scegliere trattamenti efficaci che non siano in conflitto con la propria coscienza e le proprie credenze religiose.
Il caso si riferisce a un tragico avvenimento accaduto nel 2005, quando i medici violarono i diritti di una nostra sorella. Prima di un’operazione chirurgica, la sorella aveva dichiarato esplicitamente, sia a voce sia tramite un tesserino contenente direttive anticipate, che non accettava le trasfusioni di sangue. Ma i medici ignorarono le sue volontà e le somministrarono diverse trasfusioni di sangue.
La Cassazione ha riconosciuto che rifiutare una trasfusione di sangue “non costituisce il mero esercizio del diritto di autodeterminazione sanitaria ma è una vera e propria forma di obiezione di coscienza, radicata in ragioni religiose”. Ha definito questa libertà “un diritto inviolabile, tutelato ‘al massimo grado’ dalla Costituzione”.
Questa sentenza rappresenta l’ultima di 10 vittorie consecutive ottenute dal 2015 presso la Corte Suprema di Cassazione in casi riguardanti testimoni di Geova. In ognuno di questi casi la Corte ha ribadito importanti aspetti della nostra libertà di religione. I casi riguardavano i seguenti ambiti:
Rifiuto delle emotrasfusioni: I Testimoni di Geova vogliono le migliori cure mediche disponibili e accettano la stragrande maggioranza dei trattamenti sanitari. I tribunali hanno affermato che i pazienti Testimoni hanno il diritto di scegliere trattamenti sanitari che non violino la loro coscienza educata secondo la Bibbia. I medici sono tenuti a rispettare la volontà del paziente di rifiutare le trasfusioni di sangue. Si tratta di un’espressione della libertà di religione del paziente garantita dalla legge.
Affidamento dei figli: I genitori Testimoni hanno lo stesso diritto dei genitori non Testimoni di educare i figli secondo i propri princìpi religiosi.
Disassociazione: I Testimoni di Geova non discriminano chi è disassociato. Tuttavia, i Testimoni sono liberi di scegliere di non stare in compagnia di coloro che sono stati espulsi dalla congregazione, e questa è un’espressione della libertà di religione che deve essere rispettata.
Tasse: I Testimoni di Geova pagano le tasse e hanno diritto alle stesse esenzioni di tutte le altre religioni in Italia in materia di tassazione dei luoghi di culto.
Ci sentiamo incoraggiati quando le autorità prendono decisioni che riaffermano il diritto alla libertà di religione dei servitori di Geova (Proverbi 21:1).