Uno sguardo al mondo
Uno sguardo al mondo
Un’enciclica di papa Benedetto XVI dice: “È fortemente sentita . . . l’urgenza della riforma sia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che dell’architettura economica e finanziaria internazionale, affinché si possa dare reale concretezza al concetto di famiglia di Nazioni”. — CARITAS IN VERITATE, n. 67; il corsivo è nell’originale.
“Un ucraino su tre fuma circa un pacchetto di sigarette al giorno”. — EXPRESS, UCRAINA.
Negli Stati Uniti il 44 per cento degli adolescenti maschi intervistati ha detto di “aver visto, on-line o sul cellulare, almeno una foto di una compagna di classe nuda”. — TIME, USA.
“Un triste traguardo”
Secondo una notizia dell’Associated Press, a causa di guerre, siccità, instabilità politica, prezzi elevati delle derrate alimentari e povertà l’uomo ha superato “un triste traguardo”. Ora nel mondo soffre la fame più di un miliardo di persone. Stando a Josette Sheeran del Programma Alimentare Mondiale, un’agenzia ONU, “un mondo affamato è un mondo pericoloso. . . . Senza cibo, rimangono solo tre possibilità: rivolta, emigrazione o morte. Nessuna delle tre è accettabile”. Come se non bastasse, il numero di coloro che soffrono la fame aumenta più velocemente della popolazione mondiale. Perfino nei paesi industrializzati il numero di coloro che sono in uno stato di sottonutrizione è aumentato del 15,4 per cento.
La favola della buonanotte fa bene
Quando la sera i genitori leggono una favola ai loro bambini, non si limitano a prepararli per la nanna. Alcuni ricercatori dicono che questa attività contribuisce a stimolare lo sviluppo linguistico e mnemonico dei bimbi, nonché quello motorio quando viene insegnato loro ad afferrare e a sfogliare le pagine di un libro. “Soprattutto, però, . . . la lettura ad alta voce è un momento di interazione affettiva ed emotiva tra genitore e figlio”, dice il quotidiano The Guardian. “Questo rende la lettura un’attività piacevole”. E secondo il prof. Barry Zuckerman, che ha condotto questo studio, “in sostanza i bambini imparano ad amare i libri perché li condividono con qualcuno che amano”.
Mucche più felici danno più latte
“Una mucca a cui è stato dato un nome produce più latte di una a cui non è stato dato”, dicono alcuni ricercatori dell’Università di Newcastle, in Inghilterra. Anzi, trattare una mucca come un individuo a sé può farne aumentare la produzione di latte di circa 280 litri all’anno. Come mai? “Proprio come le persone, anche le mucche sono più felici e rilassate quando ricevono più attenzioni a livello individuale”, dice la dott. Catherine Douglas della Scuola di Agricoltura, Alimentazione e Sviluppo del Territorio della suddetta università. “Quello che i nostri studi hanno rivelato è quanto i bravi agricoltori sapevano già da tempo”, spiega. “Dando più importanza all’animale, magari chiamando la mucca per nome o interagendo di più con essa man mano che cresce, non solo si migliorano il suo benessere e la percezione che ha degli uomini ma si aumenta anche la sua produzione di latte”.