Vai direttamente al contenuto

Vai direttamente all’indice

Feste tradizionali: un innocuo divertimento?

Feste tradizionali: un innocuo divertimento?

Feste tradizionali: un innocuo divertimento?

A METÀ ottobre in certe città francesi comincia a verificarsi una strana trasformazione. Le vetrine dei negozi si riempiono di zucche, scheletri e ragnatele. Nei supermercati le cassiere indossano cappelli neri a punta. Come gran finale i bambini vanno in giro per le strade, bussano alle porte e minacciano di combinare qualche scherzetto se non si dà loro qualche “dolcetto”.

Queste strane usanze fanno tutte parte della festa nota come Halloween. Questa festa, un tempo considerata fondamentalmente americana, si è diffusa in tutto il mondo, sia tra i bambini che tra gli adulti. In Francia sembra che sia stata accolta con entusiasmo. Stando a una stima, l’anno scorso è stata festeggiata da quasi un terzo delle famiglie francesi. In Italia il quotidiano La Repubblica del 30 ottobre 2000 l’ha definita “un boom” che sta imperversando nella penisola. Stando al Nordkurier, “i cittadini [tedeschi] che non vogliono lasciarsi scappare l’occasione di divertirsi in maniera macabra sono più numerosi che mai”.

Il fascino di Halloween non si fa sentire solo in Europa. Dalle Bahama a Hong Kong, Halloween si festeggia con entusiasmo. Stando all’International Herald Tribune, l’anno scorso un’emittente radio dello Srī Lanka ha indetto un concorso per “la ricetta di Halloween più bizzarra e per l’urlo più agghiacciante”. Halloween sta prendendo piede anche in Giappone: per le strade di Tokyo sono sfilate migliaia di persone in festa.

Anche nei paesi in cui Halloween non si festeggia, spesso ci sono feste e usanze simili. In Gran Bretagna durante la “festa di Guy Fawkes” si vedono bande di ragazzini andare in giro a chiedere soldi e a fare scherzi simili a quelli che si fanno a Halloween. A Taiwan c’è la pittoresca “festa delle lanterne”: i bambini girano per le strade portando lanterne su cui sono raffigurati uccelli e altri animali. Nel Messico c’è il Día de los Muertos, o “giorno dei morti”, festa che ha attraversato il confine e si è andata diffondendo anche negli Stati Uniti. Secondo lo scrittore Carlos Miller alcuni americani di origine messicana “indossano le calacas, maschere di legno che raffigurano teschi, e ballano in onore dei parenti defunti”.

Queste feste in genere vengono considerate un divertimento innocuo, una scusa perché bambini e adulti possano mascherarsi e perdere ogni inibizione. Questo modo di ragionare, tuttavia, non tiene conto del fatto che la loro origine è innegabilmente pagana. La “festa delle lanterne” di Taiwan, ad esempio, ebbe inizio quando la gente cominciò ad accendere lanterne per riuscire a vedere spiriti celesti che credeva si librassero nell’aria. Il “giorno dei morti” messicano ha origine da un rito azteco che onorava i defunti.

Qualcuno potrebbe dire che l’origine di questo tipo di feste non ha molta importanza. Ma chiedetevi: ‘Possono davvero essere innocue feste che hanno origini così inquietanti?’ Chi promuove queste feste per motivi commerciali non se ne dà certo pensiero. A proposito di Halloween, un rappresentante dell’Istituto per la Cultura di Barcellona ha detto: “È una festa che viene trapiantata per motivi commerciali”. Basta pensare che l’anno scorso solo negli Stati Uniti gli introiti di questa festa si sono aggirati sui 6,8 miliardi di dollari. In Francia il giro di affari di una ditta che produce costumi per Halloween è più che centuplicato in soli tre anni.

Ma dovreste partecipare a queste feste solo perché sono tradizionali o vantaggiose sotto il profilo commerciale? Per rispondere, considereremo più da vicino la festa di Halloween.

[Immagine a pagina 3]

Teschi di zucchero usati in Messico per il “giorno dei morti”

[Fonte]

SuperStock, Inc.

[Immagine a pagina 4]

In Gran Bretagna in occasione della “festa di Guy Fawkes” si accendono falò

[Fonte]

© Hulton Getty Archive/gettyimages